Domenica 23 novembre, Rai 1 manda in onda una nuova puntata di Linea Verde. La trasmissione è proposta dalle 21:25 circa.
Linea Verde 23 novembre, la Majella
Al timone di Linea Verde del 23 novembre torna il trio composto da Margherita Granbassi, Livio Beshir e Peppone Calabrese. L’appuntamento, fruibile anche in streaming ed on demand mediante l’applicazione Rai Play, questa settimana raggiunge l’Abruzzo.
Nella regione, i presentatori compiono un itinerario all’insegna delle montagne. Protagonista è la Montagna Madre della regione, ovvero la Majella. L’obiettivo dei conduttori è ammirare le bellezze del posto, oltre che comprendere qual è il rapporto tra questa montagna e la gente che ha scelto di viverci, convivendo con la flora e la fauna. Sono vari gli animali che trovano rifugio in tale zona, fra cui il lupo.
Caramanico Terme e le storie di coloro che sono tornati dopo secoli
Durante Linea Verde, Peppone Calabrese visita Caramanico Terme, piccolo borgo che conta poco più di 1700 abitanti posto in provincia di Pescara. Qui, il visitatore racconta una storia interessante con protagonisti i cosiddetti cafoni, ovvero i contadini che sono emigrati in America e che conducevano una vita di sacrificio e miseria.
Negli ultimi anni, secoli e generazioni dopo, c’è chi ha deciso di tornare nei posti dei loro avi, per riscoprire le radici della famiglia. Peppone dà spazio anche a coloro che queste terre non le hanno mai abbandonate. Stiamo parlando di agricoltori, allevatori, botanici e guide ambientali, che ogni giorno lavorano in simbiosi con la montagna, dando valore alla bellezza della natura che li circonda e alla qualità del cibo che producono.
Fabio Gallo, a Linea Verde del 23 novembre, sale in sella ad un cavallo ed accompagna il pubblico alla scoperta di un luogo magico della Majella, il bosco di Sant’Antonio, noto per le atmosfere da fiaba. A seguire, si addentra nella Valle dell’Orfento.
Linea Verde 23 novembre, la corsa degli zingari
Margherita Granbassi, a Linea Verde del 23 novembre, si arrampica sulla montagna fino a raggiungere la Grotta del Cavallone, dove ha la possibilità di ammirare un panorama mozzafiato.
In seguito, i conduttori raggiungono Pacentro, per ammirare un’antica usanza locale: la corsa degli zingari. In dialetto significa scalzi, ovvero senza vestiti, ed era una corsa che alla quale molti partecipavano con l’obiettivo di vincere la stoffa per cucirsi il vestito buono. Oggi, invece, si corre per rispetto della tradizione. Infine, è incontrata la famiglia di Paolino, contadino poeta della Majella, dove il grano solina, che cresce in tale terra da millenni, è seminato ancora a mano.

