Interviste
Paola Marella: racconto il coraggio delle donne e lancio un messaggio per combattere il Covid
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Paola Marella conduce dal 22 novembre su La7d il programma tutto al femminile dal titolo Donne: storie che ispirano. L’appuntamento è nel daytime pomeridiano in onda alle 18:30.
Il nuovo programma ha cambiato titolo. Inizialmente infatti era My Way: storie che ispirano. Il fine è di raccontare vicende di donne affette da tumore metastatico al seno che, nonostante abbiano dovuto affrontare con coraggio la loro situazione, hanno continuato ad inseguire e realizzare i progetti principali della loro vita personale e professionale.
Abbiamo raggiunto telefonicamente la conduttrice Paola Marella, in fase di guarigione dopo essere stata contagiata dal Covid-19.
Ecco l’intervista rilasciata al sito www.maridacaterini.it.
Intervista a Paola Marella
Il programma che inizialmente aveva per titolo My Way, adesso si presenta ai telespettatori come Donne: storie che ispirano. Qual è il motivo?
«Abbiamo voluto mettere in evidenza le donne che continuano a lottare per vincere il tumore e vivere una vita normale. Quattro sono le protagoniste femminili della trasmissione. Ognuna ha una storia emozionante che racconta cercando di infondere coraggio e ottimismo in chi si trova nella medesima condizione. Anch’io ho affrontato un piccolo carcinoma per cui sono estremamente sensibile all’argomento».
Quali sono le quattro protagoniste del programma?
«La prima è Nicoletta. Ha 30 anni, è una ragazza bellissima, somiglia a Claudia Cardinale da giovane. Attualmente dipinge e sta realizzando un progetto per raccogliere fondi a favore della ricerca oncologica. Soprattutto per la prevenzione della malattia nelle giovani dai 20 ai 25 anni. Nicoletta purtroppo ha ritardato di due mesi la sua diagnosi ed ha dovuto quindi lottare per più tempo senza mai arrendersi. Rossella, invece, nonostante la malattia, dopo un anno da un intervento abbastanza invasivo, è riuscita a concorrere alla importante regata Palermo-Montecarlo».
Ci racconta anche delle altre due storie?
«Ilaria è un’altra delle nostre grandi protagoniste. Le è davvero capitato di tutto. È stata abbandonata dal marito dopo aver già subito un intervento per il primo tumore. Successivamente aveva trovato lavoro ma è stata vittima di mobbing ed ha dovuto abbandonarlo. Subito dopo arriva purtroppo una recidiva molto importante. In un paio di mesi insomma ha davvero perso tutto, ma ha avuto la forza di ricominciare, trovare un nuovo lavoro e denunciare il responsabile del mobbing. Adesso ha un ottimo posto in un’azienda ed ha vinto persino un premio in un importante concorso. Ha avuto anche un figlio che attualmente ha 11 mesi. Paola si è distinta per altrettanto coraggio. É sposata e durante la prima malattia ha dovuto licenziarsi per curarsi meglio. Successivamente ha creato l’associazione Europa Donne che si occupa delle persone affette da tumore metastatico».
Come sta vivendo la fase di guarigione dal Covid-19?
«Voglio lanciare un messaggio a tutti: non sottovalutate la contagiosità del virus e cercate di essere curati fin dal primo giorno. È necessario avere un medico di famiglia oppure un appropriato supporto telefonico. La tempestività è importante».
Come vive invece professionalmente questo secondo lockdown?
«Dopo la prima chiusura sembrava che tutto fosse ripreso nella maniera migliore. Purtroppo adesso tutti possono vedere come l’Italia è sofferente. Milano in particolare appare davvero piegata. Eravamo abituati a vederla come una città brulicante di persone, una capitale europea. Adesso abbiamo il vuoto intorno. Via della Spiga è impressionante. Molti negozi sono chiusi e non riapriranno più».
C’è anche il settore dell’abbigliamento in crisi. Qual è la sua opinione?
«Purtroppo di questo settore si parla pochissimo. Abbigliamento, moda e tutto ciò che vi ruota intorno. E i negozianti si stanno inventando di tutto pur di sopravvivere. Ci sono troppi problemi. Anche i taxi sono in una condizione disperata. Un giorno ho incontrato un tassista che mi ha svelato di aver guadagnato 7 euro nel suo turno quotidiano».
A che punto è la nuova edizione di A te le chiavi?
«Le registrazioni partiranno a giorni. Saranno otto puntate settimanali in onda su La7 nel febbraio 2021».
Interviste
Fosca Innocenti, intervista a Cecilia Dazzi: la mia Rosa Lulli, abile sul lavoro ma un disastro in amore
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Venerdì 13 gennaio, in prima serata su Canale 5, è prevista la messa in onda delle prime puntate di Fosca Innocenti 2. Tra le attrici protagoniste c’è Cecilia Dazzi, che in questa intervista racconta il personaggio di Rosa Lulli, oltre ai suoi progetti futuri.
Intervista Cecilia Dazzi, Rosa divisa tra il marito e una nuova fiamma
–Cecilia, da venerdì 13 gennaio torna in onda nella fiction Fosca Innocenti, dove interpreta l’ispettrice Rosa Lulli. Che personaggio è?
Rosa è una poliziotta abile e capace. Se la cava benissimo anche ai fornelli e, per dimostrarlo, spesso porta i propri manicaretti in ufficio. È corretta e affidabile e, per queste qualità, è molto stimata dai colleghi. Inoltre è dotata di una notevole capacità analitica. Nella sua vita privata, però, è un disastro…
–In che senso?
Rosa, in Fosca Innocenti, ha un marito che la trascura. Lui non la desidera più e lei non riesce a capirne il motivo. Per via della situazione è spesso delusa e stanca. Inoltre ha un figlio e non sempre riesce a dividersi tra il lavoro, la casa e tutte le altre preoccupazioni. Un giorno, però, un nuovo uomo entra a far parte della sua vita e, grazie a lui, potrebbe finalmente ritrovare la serenità affettiva. Non è detto, però, che Rosa sia in grado di tradire il consorte e lasciarsi andare alla gioia del nuovo sentimento.
“La mia presenza ne La Porta Rossa 3 e in Una mamma all’improvviso”
–Oltre alla già citata Fosca Innocenti, che altri progetti ha?
Attualmente sto lavorando ne La Porta Rossa 3. Qui do il volto ad Eleonora Pavesi, ovvero la mamma di Vanessa, la giovane in grado di vedere il fantasma di Cagliostro e di dialogare con lui. Inoltre, oltre a Fosca Innocenti, sono nel cast di un’altra fiction che andrà in onda tra qualche mese su Canale 5. Il titolo è Una mamma all’improvviso, dramedy condotto da Claudio Norza e che ha tra le protagoniste Giulia Bevilaqua.
–C’è qualche personaggio che non ha ancora interpretato ma che le piacerebbe portare in scena?
Mi piacerebbe calarmi nel ruolo di una donna fortemente impegnata nella società civile ma che, contemporaneamente, ha il gusto per le indagini.
–Tra le tante produzioni che ha fatto, qual è quella alla quale è rimasta più legata?
Sicuramente L’Ispettore Coliando dei fratelli Manetti. Qui recitavo il ruolo di una farabutta che, con grande leggerezza, realizzava una rapina in banca. Dell’esperienza sul set di Coliandro mi è rimasto in mente un episodio molto significativo. In una puntata ho lavorato con Philippe Leroy. All’epoca aveva 80 anni ma, nonostante questo, non ha voluto utilizzare uno stuntman per girare le scene.
–Preferisce lavorare nelle produzioni televisive o in quelle cinematografiche?
Fra poco rimetterò piede nei cinema e questo mi dà, senza dubbio, grande soddisfazione. Comunque posso dire che oggi la differenza tra un lavoro televisivo e uno cinematografico è minima. Gli attori, d’altronde, devono essere in grado di spaziare da un personaggio all’altro.
Intervista Cecilia Dazzi, il rapporto con internet
–Che sensazioni prova quando è sul set?
Quando sto girando una produzione sono felice. Provo una serenità paragonabile a quella che sento quando sono in vacanza con i miei figli.
–A proposito di figli. Com’è cambiata la sua vita dopo la maternità?
Mi si sono aperti nuovi orizzonti. Inoltre ho notato che sono più organizzata anche sul lavoro.
–Che rapporto ha con internet?
Ho un legame molto forte. Credo stia concedendo a tutti la possibilità di accedere alla cultura.
Interviste
Che Dio ci aiuti 7 Elena Sofia Ricci: Suor Angela è una peccatrice, in futuro solo brevi saluti
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Giovedì 12 gennaio, in prima serata su Rai 1, è prevista la messa in onda delle prime puntate di Che Dio ci aiuti 7. La fiction è molto attesa anche per il già annunciato addio di Suor Angela. Quest’ultima è interpretata da Elena Sofia Ricci, che in questa intervista parla proprio della scelta di abbandonare la serie.
Intervista Elena Sofia Ricci, il futuro di Suor Angela
-Giovedì 12 gennaio inizia la settima stagione di Che Dio ci aiuti. Qual è il segreto della longevità della serie?
Questo è un ottimo momento per la fiction Rai. Che Dio ci aiuti, dopo sette edizioni, mantiene ancora lo stesso gradimento degli inizi. L’aspetto più importante nella serie è, a mio avviso, quello legato alla spiritualità. La stessa Suor Angela è una peccatrice e ha avuto un passato molto avventuroso.
–A Che Dio ci aiuti fate uso di consulenze esterne per le parti destinate agli aspetti religiosi?
Sì, abbiamo una curatrice che si chiama Suor Benedetta. A lei spetta il compito di esaminare le preghiere dei nostri personaggi.
–La sua scelta di abbandonare la fiction ha destato molto clamore…
In questa stagione passo il testimone ad Azzurra. Nonostante questo, Suor Angela in alcune puntate è presente e ne combina una delle sue.
-Il suo è un addio definitivo?
In questa serie vado e vengo. Probabilmente ci sarà un’ottava stagione di Che Dio ci aiuti, ma sarà senza di me. Comunque, anche in futuro, farò qualche incursione per dei brevi saluti. Sono molto affezionata al personaggio di Suor Angela e non vorrei che ci si dimenticasse di lei.
“Con La dolce ala della giovinezza giro per i teatri di tutta Italia”
-Cosa l’ha spinta a lasciare Che Dio ci aiuti?
Uno dei motivi per i quali ho lasciato è l’amore per il teatro, dove sono nata professionalmente. In queste settimane sono impegnata con la tournée teatrale de La dolce ala della giovinezza di Tennessee Williams. Qui interpreto Alexandra del Lago, che in passato era stata portata in scena da Rossella Falk.
Noi, con l’opera, abbiamo esordito a dicembre e proseguiamo sino alla fine di aprile. A Roma saremo al Teatro Quirino dal 31 gennaio al 12 febbraio. A fine marzo, invece, la porteremo in scena al Manzoni di Milano. In generale, comunque, percorriamo tutta l’Italia da nord a sud.
-Oltre agli impegni a teatro, quali sono i suoi progetti futuri?
Fino al 2024 non ho uno spazio libero. Prima di tutto, il 24 gennaio ho la conferenza stampa di Fiori sopra l’inferno, in onda su Rai 1 il 13, il 20 e il 21 febbraio. La produzione, che ha come regista Carlo Carlei, appartiene al genere del thriller. È la prima volta che mi cimento nel genere in Italia.
–Oltre a Che Dio ci aiuti, in passato ha partecipato a varie fiction e serie tv, che però ha quasi sempre abbandonato dopo pochi anni. Come mai?
La mia caratteristica professionale è quella di lasciare i personaggi che interpreto per poter risorgere in altri protagonisti e con altre personalità. Per fortuna, questa mia tendenza è stata apprezzata, nel tempo, dal pubblico. Quando sono per strada, infatti, nessuno mi chiama mai Suor Angela, ma bensì con il mio nome e con il mio cognome. Sono riuscita nell’obiettivo di non farmi imbrigliare in nessun personaggio che ho interpretato.
Intervista Elena Sofia Ricci, l’omaggio alla nonna
–Qual è l’interpretazione alla quale è rimasta più legata?
Senza dubbio quella di Rita Levi Montalcini. Quando ho girato l’ultima scena, infatti, avevo la certezza che non l’avrei mai più interpretata.
-C’è un personaggio che ancora non ha fatto e che in futuro spera di portare in scena?
Mi mancano tanti personaggi che spero di fare. Ho ancora molti progetti e sogni nel cassetto.
-Ultima curiosità. Perché il personaggio di Suor Angela ha questo nome?
Inizialmente la protagonista di Che Dio ci aiuti si sarebbe dovuta chiamare in un altro modo. Ho voluto io il nome di Angela perché così si chiamava mia nonna. Lei è stata la prima a vedere, in me, la potenzialità di stare sopra un palcoscenico. Per questo ho scelto di omaggiarla.
Interviste
Lavinia Abate, Miss Italia 2022: il mio sogno è Sanremo Giovani
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Lavinia Abate è la Miss Italia 2022. La 18 enne di Roma ha ricevuto il prestigioso riconoscimento durante la finale di mercoledì 21 dicembre. In precedenza già Miss Lazio, nella finalissima ha avuto la meglio contro Carolina Vinci (Miss Sardegna) e Virginia Cavalieri (Miss Emilia Romagna). Lavinia, in questa intervista, parla dei suoi sogni futuri.
Intervista Lavinia Abate, l’importanza della famiglia
-Lavinia, lei è l’ottantatreesima Miss Italia. A chi ha dedicato la vittoria?
“Dedico la vittoria ai miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto. Sono contenta e fiera di rappresentare l’Italia, seppur consapevole di dover condividere il titolo di Miss con il percorso scolastico”.
–Com’è il suo rapporto con la scuola?
“Frequento l’ultimo anno del Liceo Scientifico ‘Tommaso Salvini’ di Roma. In tutti questi anni sono sempre stata promossa, prendendo buoni voti”.
–È vero che lei è bilingue?
“Sì, oltre all’italiano parlo agevolmente l’inglese. Ciò grazie alla mia famiglia: mamma, infatti, è nata in Gran Bretagna. Mio papà, invece, è di Roma, dove sono nata anche io. Poi ho due fratelli, uno di 12 e uno di 22 anni. Entrambi sono stati sin da subiti miei grandi fan”.
“Ho convissuto con problemi di salute non ancora del tutto superati”
–Presentandosi per Miss Italia ha confessato che, in passato, ha dovuto affrontare dei momenti di difficoltà. Le va di parlarcene?
“Sì, in passato ho avuto momenti complicati, causati in primis da sofferenze in amore e da alcune incertezze su me stessa. Inoltre, da qualche tempo sono costretta a convivere con dei problemi di salute. Ho portato per diversi anni un busto alla schiena e, ad oggi, non ho ancora risolto definitivamente. Dovrò sottopormi a ulteriori accertamenti per capire se posso evitare l’utilizzo del corsetto”.
–Come affronta i momenti di sconforto?
“Con la musica, mia grande passione che penso di aver ereditato dalla nonna. Suono il pianoforte sin da piccola e, negli anni, ho preso varie lezioni. Quando vivo un periodo complicato mi metto al piano e compongo delle musiche. La melodia mi esce in modo spontaneo, direttamente dall’anima. Non so spiegarmi nemmeno io come faccia a comporre così velocemente”.
Intervista Lavinia Abate, il sogno di Sanremo Giovani
–Miss Italia ha rappresentato un ottimo trampolino di lancio per entrare nel mondo dello spettacolo. Lei cosa si augura per il futuro?
“Il mio sogno, dopo Miss Italia, è quello di diventare una cantautrice. In particolare, spero che la vittoria al concorso di bellezza mi dia la giusta visibilità per tentare di partecipare a Sanremo Giovani. Vorrei calcare quel palcoscenico con un testo scritto da me. Ad oggi, infatti, ho già all’attivo cinque brani, due in italiano e tre in inglese. So che dovrò confrontarmi con un mondo difficile, ma in futuro spero di essere riconosciuta soprattutto per la musica che compongo”.
–Da sempre c’è grande interesse per la vita sentimentale delle Miss. Lei ha già dichiarato di essere single…
“Confermo. Cerco una persona comprensiva e dolce, che sia consapevole di sé stessa. Ma, principalmente, spero di trovare qualcuno con il quale condividere tutto il bello e il brutto che la vita offre”.
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