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MasterChef-GF Vip: quello che Tracy ha da insegnare a Katia Ricciarelli
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Razzismo, discriminazione, dignità: parole che in queste ultime settimane sono tornate prepotentemente nella tv italiana, grazie a due episodi, diversi tra loro (uno è avvenuto al GF Vip l’altro a Masterchef) ma facce di una stessa medaglia.
La discriminazione in tv: Gf Vip, Katia Ricciarelli e altri
Katia Ricciarelli è ormai da settimane al centro di una bufera mediatica a causa di alcune battute a dir poco infelici e fuori luogo indirizzate a Lulù Selassié (la Princess italiana con origini etiopi) che in tanti hanno etichettato come velatamente razziste.
Parole che nessuno proprio si aspettava di sentire pronunciare dalla celebre soprano conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Katia ha rivelato l’esistenza di una parte d’Italia ancora restia al politically correct. Ma non solo, ha suscitato anche altre considerazioni.
Gli scivoloni della tv italiana
La prima osservazione è che la vicenda del Gf Vip non è certo nuova alla tv italiana. Sono tanti i programmi e serie tv che sono stati e sono ancora oggi oggetto di critiche per elementi discriminatori. In tanti ricorderanno ad esempio lo scivolone fatto da Gerry Scotti e Michelle Hunziker a Striscia la Notizia nell’imitazione di due asiatici.
Nonostante i fiumi di parole impiegati per far si che l’integrazione non sia solo buoni propositi ma una realtà, la tv italiana dimostra di essere ancora molto lontana dall’obiettivo. Se da un lato vanno ancora in scena cantanti con la faccia dipinta di nero (il black face rappresenta appropriazione culturale, razzismo), ci sono anche attrici che interpretano suore che guardandosi in foto commentano “sono brutta come una negra” (razzismo).
A queste si aggiungono anche discriminazioni di genere e fisiche. Nel caso del GfVip, si è voluto stemperare gli animi cercando di ridimensionare le ferite provocate dalle parole di Katia Ricciarelli a Lulù Selassié, e con lei, di conseguenza anche alla comunità afro.
Il singolo individuo ha il proprio bagaglio emotivo: una persona afro o con tali origini sentendosi apostrofare con le parole pronunciate da Katia Ricciarelli (scimmia, carogna, vai a studiare al tuo Paese), qualunque sia il contesto o le intenzioni con cui sono usate, lo assocerà al proprio passato. E ciò che ne trarrà sarà solo disagio se non paura.
L’impatto mediatico di un programma tv poi espone tali fatti e parole al giudizio globale. Immagini quindi stereotipate di una televisione che preferiremmo non vedere. E anche le serie tv non sono da meno: Homeland e Emily in Paris (tanto per citarne due) hanno suscitato polemiche per discriminazioni etniche e culturali.
Nonostante i tanti passi avanti fatti in tema di diritti e di integrazione multiculturale, la tv italiana deve ancora fare molto per una totale adozione di tali principi.
Masterchef e GF Vip: Il cambiamento radicale che serve alla tv italiana
Non si risolve quindi il problema chiudendo uno show o squalificando un concorrente. Occorre un cambiamento radicale che stia al passo con la sensibilità contemporanea e con l’immedesimazione in altre culture. Ma anche l’uso dei vocaboli giusti, che non facciano apparire la tv italiana come luogo di pregiudizio e discriminazione.
Quando vedremo un talk, un varietà, un Tg condotto da un presentatore afro o con origini afro o di altre etnie? Quando invece avremo protagonisti di fiction e serie tv non solo attori bianchi?
La lezione di Tracy a MasterChef
Tra i bei momenti vissuti in tv nelle ultime settimane, c’è invece quella regalata da Masterchef 11 grazie alla concorrente Tracy e alla sua toccante storia personale, che inizia in Africa, dove ha vissuto fino ad un certo momento della sua vita.
Per assicurare un futuro migliore alla propria famiglia, il padre di Tracy decise un giorno di partire, lasciando i suoi affetti più cari per raggiungere l’Italia. Dopo qualche anno la ragazza, una volta raggiunto il padre, si è trovata a vivere una nuova vita ne nostro Paese.
Ripartire da zero, in un nuovo Stato e continente. Una nuova cultura con cui fare i conti. E non è stato affatto facile dover combattere contro le discriminazioni subite. A differenza di ciò che è stato fatto da Katia al GF Vip, il messaggio che Tracy ha portato a MasterChef è l’importanza della dignità.
Un valore che forse abbiamo dimenticato, arroccati in un io individualistico che ci allontana sempre più dall’altro. Come diceva Tahar Ben Jalloun “è trattando gli altri con dignità che si avrà rispetto per se stessi”. E specialmente in tv la dignità ed il rispetto è venuto sempre meno.
Tracy ci insegna e ci ricorda l’importanza della parola scarto. Per Tracy, scarto non significa senza valore. Lei ha voluto trattare gli ingredienti considerati “poveri” come se avesse in mano del caviale. Una similitudine, se vogliamo, della vita.
Ed è nella perfetta unione, sintesi e mescolanza di questi ingredienti, che si realizza un piatto ricco, pieno di energia, quella che ci vuole per affrontare la giornata. Nei primi anni di vita di Tracy in Italia, la giovane ha imparato che povero non significa senza dignità né senza valore.
Masterchef e GFVip: Il rispetto della dignità
Il rispetto della dignità è un dato su cui dovremmo riflettere in questi giorni. Per i meno fortunati, per gli ultimi del mondo, per chi vuole sognare un futuro migliore. Ma anche per chi, come Lulù Selassié, ha origini lontane, nonostante lei sia nata e cresciuta in Italia e tale sente di essere.
Forse in certa parte della tv italiana è venuta a mancare la dignità: ed è grazie a Tracy che ci viene restituita. E la dignità è l’unica caratteristica che non puoi togliere ad un’altra persona. Ci sono momenti in cui la si perde, ma si riacquista. Ed oggi per Tracy è un gran traguardo parlare senza vergognarsi.
Edith Labue
Razzismo e dignità rievocano in molti di noi la storia di Edith Labue (non si conosce il suo vero nome), una donna emigrata dalla Sicilia in Alabama nel 1922 e accusata di avere avuto rapporti con un uomo di colore che si difese sostenendo che non poteva sapere che un’italiana era bianca.
Per sfuggire al razzismo imperante negli States, aveva cambiato nome scegliendone uno inconfondibilmente anglo-sassone: Edith Labue. Ma nonostante ciò non era riuscita a togliersi di dosso il marchio delle origini. Edith fu coinvolta in un processo in cui sul banco degli imputati c’era, Jim Rollins, un uomo nero condannato in primo grado per avere avuto rapporti sessuali con una bianca.
Nell’America del 1922 la mescolanza di razze era un reato grave. La Corte, incredibilmente, considerando gli italiani mezzi negri assolse l’imputato sostenendo che essendo Edith Labue d’origine siciliana, “non si poteva assolutamente dedurre che ella fosse bianca, né che fosse lei stessa negra o discendente da un negro”.
MasterChef e GF Vip, Tracy e Lulù come Edith Labue: il marchio delle origini
Tracy e Lulù hanno subito e fatto i conti con il marchio delle loro origini, come lo fu Edith. Ed è forse giunto il momento di ricordare, fuori e dentro la tv italiana, che anche a noi italiani è stato detto ad esempio: “Torna a studiare al tuo Paese”. Per non dire altro.
A distanza di un secolo, la tv ci potrebbe aiutare a cambiare queste logiche sbagliate, educare davvero al multiculturalismo e all’integrazione, ma gli italiani, e con loro la televisione, vogliono davvero cambiare ed andare in questa direzione?
Opinioni
Talk show, temi e ospiti estivi: quando a dominare è la fotocopia dei programmi
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Siamo in piena estate, ma nei palinsesti televisivi abbondano i programmi di approfondimento politico e sociale. Sono i cosiddetti talk show, presenti nelle principali reti generaliste e che godono della presenza di opinionisti. Mai come in queste settimane, però, le trasmissioni sono finite tutte per assomigliarsi, a causa di un’uniformità sia negli ospiti accolti che nei temi trattati.
Talk politici opinionisti, Valerio Rossi Albertini onnipresente
Prendendo in considerazione le ultime settimane, nei programmi ha dominato il tema dell’ambiente, declinato in ogni sua forma. Ne consegue che uno degli opinionisti più invitati nei talk è il fisico e divulgatore Valerio Rossi Albertini.
Dal 25 luglio ad oggi, infatti, la Rai lo coinvolto ne L’Estate in Diretta (il 27 e il 28 luglio) ed Agorà Estate (il 4 agosto), mentre su La7 ha partecipato per ben due volte a L’Aria che tira (il 27 e il 4 luglio). Su Mediaset, il 7 agosto lo ha ospitato Morning News. Per lo stesso motivo, oltre a Rossi Albertini hanno spesso partecipato (seppur in misura ridotta) in qualità di opinionisti a vari talk anche altri scienziati e divulgatori, come Mario Tozzi e Luca Mercalli.
Talk politici opinionisti, Sara Manfuso e Hoara Borselli in Rai e Mediaset
Altro caso emblematico è quello di Federico Rampini, giornalista e grande conoscitore della politica estera. Anche il cronista rischia una sovraesposizione mediatica, in quanto, nelle ultime due settimane, si è trovato a parlare dei medesimi argomenti a Filorosso su Rai 3, a Controcorrente su Rete 4 e a In Onda su La7. Il tutto in soli tre giorni, rispettivamente il 1°, il 2 e il 3 agosto.
Altro opinionista che chi segue i talk show è oramai abituato a vedere (e a sentire) è Francesco Specchia. Il giornalista di Libero è intervenuto a Filorosso del 25 luglio, a In Onda del 27 luglio, a L’Aria che tira del 1° agosto e a Controcorrente del 03/08.
Ma in questa estate c’è un’altra, curiosa tendenza. Parliamo degli opinionisti che tradizionalmente presenziano solo (o quasi) nei programmi Mediaset ma che, da qualche settimana, stanno collezionando partecipazioni anche altrove.
La giornalista ed ex concorrente del Grande Fratello Vip Sara Manfuso, ad esempio, in pochi giorni ha partecipato ad Agorà su Rai 3 (il 25 luglio) e a L’Aria che tira (il 26/07) e Coffee Break (07/08) su La7. Hoara Borselli, invece, è apparsa a Coffee Break su La7.
Tra i leader politici il più presente è Carlo Calenda
Tutte le reti che trasmettono talk show, infine, hanno dedicato ore su ore al racconto della politica italiana. Da questo punto di vista, il leader politico più presente negli schermi televisivi è, almeno di recente, Carlo Calenda. Il capo politico di Azione è stato intervistato su La7 da Omnibus (il 26/07) e da In Onda (il 28/07), su Rete 4 da Controcorrente (il 4 agosto) e su Rai 3 da Filorosso (il 1° agosto).
Osservando le suddette performance è sempre emersa poca originalità nei contenuti. Gli ospiti, spesso, si sono ritrovati a dibattere delle stesse cose e con i medesimi interlocutori.
Insomma: la bella stagione, senza dubbio, non favorisce il turnover degli opinionisti dei talk show. Tuttavia, è necessario un maggiore sforzo creativo quantomeno nei temi, per evitare che i format diventino fotocopie gli uni degli altri.
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A sua immagine, il 4 giugno con Papa Francesco: il Pontefice per la prima volta in uno studio televisivo
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A sua immagine, domenica 4 giugno dalle ore 09:40 su Rai 1, ospita Papa Francesco. La puntata è destinata a fare la storia: per la prima volta, infatti, un Pontefice lascia la Santa Sede e raggiunge uno studio televisivo.
A sua immagine Papa Francesco, l’appuntamento già previsto per aprile
Papa Francesco, per registrare l’intervista nel programma A sua immagine, ha dunque raggiunto la sede Rai di Saxa Rubra. Una volta qui ha ricevuto l’accoglienza calorosa del personale della TV di Stato. Con loro anche la conduttrice Lorena Bianchetti e l’Amministratore delegato Roberto Sergio.
La registrazione dell’intervista con Papa Francesco nella trasmissione A sua immagine si sarebbe dovuta svolgere ad aprile. A causa delle precarie condizioni di salute del Pontefice, però, l’appuntamento è stato rimandato.
A sua immagine Papa Francesco, la strategia comunicativa di vicinanza con i propri fedeli
Papa Francesco, nel faccia a faccia in A sua immagine, affronta numerosi temi. Tra questi è immancabile la guerra in Ucraina, con il Santo Padre che ha realizzato un nuovo appello alla pace. Inoltre, ha espresso la propria preoccupazione per la dilagante aggressività che pervade la vita sociale attuale, ricordando l’importanza dell’informazione e della comunicazione in tale scenario.
L’arrivo di Papa Francesco negli studi di A sua immagine è una chiara strategia finalizzata ad azzerare le distanze con i fedeli. Il Santo Padre, uscendo dalla consueta location dello Stato del Vaticano, esprime la volontà di dare maggior immediatezza ai propri messaggi. E quale miglior palcoscenico possibile se non quello della Rai e, soprattutto, della propria rete ammiraglia.
Il Pontefice, per la sua prima volta in uno studio televisivo, ha scelto la trasmissione condotta da Bianchetti e nata grazie alla collaborazione tra la TV di Stato e la Conferenza Episcopale Italiana. Da questo punto di vista, la presenza in A sua immagine non può stupire. Tuttavia, un evento storico di questa portata avrebbe forse meritato una collocazione oraria più importate ed istituzionale, per esempio quella dell’access prime time.
Le precedenti interviste del Pontefice
Con l’intervista concessa in A sua immagine, Papa Francesco conferma la sua apertura verso il mezzo televisivo. Nel corso del suo pontificato, infatti, ha presenziato come ospite a diversi show televisivi, seppur sempre in collegamento.
In occasione delle ultime festività natalizie ha rilasciato una lunga intervista nello speciale Il natale che vorrei, in onda su Canale 5. Nel febbraio del 2022, invece, ha partecipato a Che tempo che fa con Fabio Fazio. Nelle scorse settimane, poi, il Santo Padre ha avuto un faccia a faccia con Don Davide Banzato, al timone de I viaggi del cuore.
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Su Rai 1 l’estate è arrivata in anticipo: nei palinsesti spuntano già le fiction in replica
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La televisione è ancora nel pieno del periodo di garanzia. Per chi non lo sapesse, con tale definizione ci si riferisce all’arco temporale nel quale si prevedono i dati di ascolto più alti. Di conseguenza è il momento di massima attrazione per gli investitori pubblicitari. Osservando i palinsesti tv di Rai 1, però, la sensazione è quella di essere già in estate: dominano le repliche, almeno nell’offerta fiction.
Palinsesti repliche Rai Fiction, il caso della fiction
La maggior parte delle fiction in replica sono inserite nei palinsesti tv di Rai 1. La prima è stata Imma Tataranni – Sostituto procuratore. La produzione, appartenente al genere thriller e con Vanessa Scalera nel ruolo di protagonista, è andata in rotazione con la seconda stagione dallo scorso 28 marzo.
La TV di Stato, poi, ha scelto di proporre un’altra pietra miliare come Il Commissario Montalbano. Le repliche della storica fiction sono nei palinsesti della rete ammiraglia Rai nella prima serata del lunedì. Lo storico personaggio interpretato da Luca Zingaretti ha il compito di arginare gli ascolti dell’Isola dei Famosi, reality di punta di Canale 5.
La Sposa e Blanca
L’elenco delle produzioni in replica nei palinsesti tv Rai è ancora lungo. Il prime time della domenica era occupato da La Sposa, titolo con Serena Rossi andato in onda per la prima volta a gennaio 2022. Da maggio, poi, la produzione è sostituita da Blanca, titolo di Rai Fiction che il pubblico ha potuto ammirare già nel 2021.
Palinsesti repliche Rai Fiction, il paradosso dei tanti titoli annunciati ma mai trasmessi
Le repliche delle fiction presenti nei palinsesti tv di Rai 1 sembrano un paradosso se si considerano i tanti titoli inediti annunciati a inizio stagione ma che, fino ad ora, non hanno trovato ancora spazio. Tra queste Il Maresciallo Fenoglio, ultimo lavoro di Alessio Boni che, dopo vari rinvii, dovrebbe finalmente andare in onda. Ma è più probabile che venga rimandato al prossimo autunno.
Regna l’incertezza, invece, su Il giro del mondo in 80 giorni, annunciata in pompa magna in quanto è il risultato di una collaborazione internazionale tra la TV di Stato nostrana, la tedesca ZDF e la francese France TV. Incerta, poi, la data a partire dalla quale è inserita nei palinsesti tv Rai la fiction Circeo. La serie, già trasmessa in esclusiva su Paramount+, sarebbe dovuta essere in programma il marzo scorso.
Nonostante le repliche, comunque, Rai 1 riesce spesso a vincere la sfida negli ascolti contro il diretto competitor Canale 5. La sensazione, dunque, è quella del massimo risultato con il minimo sforzo.
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