Vittorio Sindoni regista televisivo che ha firmato serie come “Butta la luna” con Fiona May e “La mia casa è piena di specchi” con Sophia Loren, “Il Capitano” Le ragazze di San Frediano, e film di altrettanto prestigio, esprime la sua opinione sullo stato della fiction italiana. Continua così la nostra inchiesta all’interno del racconto televisivo Made in Italy che era iniziato con Alberto Sironi. Abbiamo incontrato Vittorio Sindoni che ci ha parlato a tutto campo di come, a suo parere, si trovi oggi la fiction delle reti generaliste e satellitari.
Alberto Sironi regista storico di tutta la serie de Il commissario Montalbano e di altre fiction tra cui Salvo D’Acquisto e Pinocchio (con l’attore britannico Bob Hoskins) è molto critico nei riguardi dell’attuale stato della fiction in Italia. Sul racconto televisivo targato Rai, Mediaset e Sky, le osservazioni di Sironi sono precise e finalizzate ad individuare tutte le lacune attualmente esistenti in serie e miniserie basate su schemi troppo spesso obsoleti.
Abbiamo incontrato Sironi all’indomani della conclusione delle riprese della nuova stagione de Il commissario Montalbano. Due nuovi film tv che andranno in onda nella primavera del 2017 su Rai1.
Continua la telenovela che interessa Massimo Liofredi direttore della struttura Rai Ragazzi da cui dipendono Rai Gulp e Rai Yoyo. Come vi avevamo raccontato tutti i dipendenti dell’azienda di viale Mazzini avevano ricevuto una mail nella quale venivano invitati dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto a proporre la propria candidatura per la direzione di Rai Ragazzi. Sempre se pensavano di avere i requisti elencati dallo stesso dg nella mail. Tutto questo senza che Liofredi fosse stato rimosso dal suo incarico o avesse avuto comunicazione a riguardo.
Molti gli sfrattati da viale Mazzini. I telespettatori nella prossima stagione autunnale non ritroveranno una serie di personaggi e di programmi che la nuova dirigenza ha escluso dai palinsesti. Da “Monte Bianco“, il reality condotto lo scorso anno da Caterina Balivo su Rai 2, a “Ti lascio una canzone” lo show canterino per baby partecipanti di Antonella Clerici, fino all’ultimo sfrattato in ordine di tempo: il Premio Regia Televisiva che quest’anno per la prima volta dopo 55 anni non sarà ripreso dalle telecamere di Rai Uno.
Il ‘sì’ è stato pronunciato, anche se invece del classico bacio c’è stata una stretta di mano. L’atteso matrimonio fra MIUR e RAI si è concluso nella sede di viale Mazzini, sotto una tempesta di flash fotografici che immortalavano il momento della firma dello storico (ma lo dimostrerà il tempo) Protocollo fra il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini (vestita di verde, il colore della speramza), e il Direttore Generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto.
Oggi, 5 giugno 2016 si recano alle urne, per le elezioni amministrative, oltre 13 milioni di italiani in 1300 comuni tra cui Roma, Napoli, Milano, Torino e Bologna. Rai, Mediaset e La7 seguiranno i risultati con una serie di appuntamenti.
Ebbene sì, la richiesta di opere liriche in Italia è tuttora alta, e sono in molti a non meravigliarsene affatto, visto che gli anziani hanno ereditato questo amore da nonni e bisnonni, che cantavano i motivi dei melodrammi di Mascagni, Verdi e Puccini, anche talvolta senza sapere di quale opera facessero parte.
I drammatici attentati avvenuti questa mattina a Bruxelles, hanno determinato il cambio di programmi e di palinsesti sia nelle reti pubbliche che private. Rai e Mediaset e anche La7 hanno seguito e stanno seguendo la tragica cronaca da Bruxelles con appuntamenti speciali e con ampi spazi all’interno di tutte le trasmissioni.
Il Consiglio di Amministrazione Rai si è riunito, sotto la presidenza di Monica Maggioni, ed ha esaminato nella riunione odierna i palinsesti previsti per il prossimo periodo estivo illustrati dal Direttore generale Antonio Campo Dall’Orto.
Presentato in anteprima nella sala degli Arazzi della sede Rai di viale Mazzini a Roma il film-documentario “The lesson of survival”, diretto dalla regista Inna Rogatchi. Si tratta di una lunga intervista a Simon Wiesenthal, che fu deportato in alcuni campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale, per poi dedicarsi dopo il conflitto alla ricerca di criminali nazisti.