Sabato 7 giugno, Rai 3 propone la puntata intitolata L’ultima eruzione di Sapiens Un solo pianeta. La trasmissione, al via alle 21:20, è guidata da Mario Tozzi.
Sapiens Un solo pianeta L’ultima eruzione, focus sul Vesuvio
Al centro dell’appuntamento L’ultima eruzione di Sapiens Un solo pianeta, prodotto da Rai Cultura, vi è il Vesuvio. Si tratta di un vulcano dormiente, ma considerato come uno dei più pericolosi al mondo.
Tozzi, durante la puntata, prova a rispondere ad una serie di domande. La prima riguarda le conseguenze che una eventuale eruzione del Vesuvio potrebbe avere su Napoli. Inoltre, è proposto un focus sulle probabilità che il vulcano possa risvegliarsi. Infine, il conduttore cerca di comprendere quanto le istituzioni e i cittadini siano effettivamente pronti ad affrontare un’emergenza legata ad una eruzione.
Per discutere di questi argomenti, in apertura di puntata, torna la rubrica Dialoghi di Sapiens, nel quale il conduttore dialoga con lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco.
Il precedente del 1944
Durante Sapiens Un solo pianeta di oggi, il conduttore ripercorre tutte le eruzioni del Vesuvio, a partire dall’ultima, risalente al 1944. L’Italia, così come tutto il Vecchio Continente e non solo, era ancora alle prese con i combattimenti della seconda guerra mondiale. Gli Alleati erano da poco sbarcati in Italia, quando il Vesuvio ha eruttato. Tale evento, avvenuto 81 anni fa, risulta ben documentato. Proprio grazie ai materiali d’archivio, Tozzi ricostruisce ciò che è avvenuto.
L’ultima eruzione, seppur considerata modesta, ha sprigionato 21 milioni di metri cubi di lava, distruggendo numerosi centri abitati e producendo ceneri che sono arrivate fino in Albania. Sapiens entra nel cratere del Vesuvio, per poi analizzare gli effetti dell’evento eruttivo del 79 d.C, il più intenso degli ultimi 2 mila anni.
Sapiens Un solo pianeta L’ultima eruzione, il piano di evacuazione
Altra eruzione disastrosa, come racconta Sapiens Un solo pianeta, è quella del 1631, che ha causato migliaia di morti. Proprio sulla base di tale evento, la Protezione Civile ha stilato il piano di evacuazione, che però deve fare i conti con una realtà complessa fatta di abusivismo diffuso e di strade inadeguate a sostenere eventuali evacuazioni.
D’altronde, le persone interessate da tale piano sono moltissime. Nella zona rossa del Vesuvio vivono circa 700 mila persone, mentre in quella vicina dei Campi Flegrei 500 mila, che diventano 800 mila se si allarga lo sguardo anche alla zona gialla. Dei numeri impressionanti, che renderebbero il piano di evacuazione in un vero e proprio piano di esodo.