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Intervista Claudio Gioè: la mia prima volta con Anna Valle

Intervista a Claudio Gioè che racconta il suo personaggio nella fiction di Rai1 ed anticipa a progetti futuri.

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Claudio Gioè Vite in Fuga
Intervista a Claudio Gioè che racconta il suo personaggio nella fiction di Rai1 ed anticipa a progetti futuri.
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Claudio Gioè è il protagonista maschile della serie Vite in fuga. Attualmente va in onda su Rai 1 con un doppio appuntamento settimanale di domenica e lunedì in prima serata. Accanto a lui nel ruolo principale femminile c’è Anna Valle. Interpretano i ruoli dei coniugi Silvia e Claudio Caruana. I due insieme ai figli sono costretti a vivere sotto copertura perché Claudio Caruana è accusato di crack finanziario ed omicidio.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Claudio Gioè. Questa è l’intervista rilasciata a www.maridacaterini.it.

Claudio Gioè Vite in Fuga intervista

Intervista Claudio Gioè protagonista di Vite in fuga

Quali sono le principali sfaccettature del suo personaggio?

«Claudio Caruana è sicuramente un personaggio interessante dal punto di vista psicologico. Non è mai uguale a sé stesso. Ha lati positivi ma mostra anche alcune criticità. La principale caratteristica di Vite in fuga consiste nel fatto che ogni personaggio porta allo scoperto aspetti di sé stesso a cui magari non è stata data importanza. Inoltre Caruana deve mettersi in discussione per una serie di errori commessi con leggerezza prima di essere accusato di omicidio».

Crede che Caruana sia stato spinto dalla voglia di soldi e di carriera?

«Certo in lui c’è sicuramente il desiderio di migliorare la propria posizione professionale. Ma è abbastanza ricco e il suo nucleo familiare ed offre alla società un’immagine perfetta. In effetti i Caruana sono la personificazione della famiglia borghese che potrebbe vivere ovunque. Claudio è sposato con Silvia e adesso è costretto a fuggire e inventarsi un’altra esistenza con nuovi valori».

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Claudio Gioè Vite in Fuga attore

Abbiamo visto litigi anche molto duri tra i due coniugi. Continuerà così anche nelle prossime puntate?

«La verità è che la famiglia si è lasciata dietro una quantità di situazioni alle quali non ha mai dato importanza. Adesso sorgono problemi e discussioni spesso anche violenti. Silvia si scontra frontalmente col marito. La situazione è tesa e vi contribuiscono anche i due figli adolescenti di 15 e 18 anni che hanno dovuto abbandonare la loro vita e lasciare anche i propri social network».

È la prima volta che lavora insieme ad Anna Valle?

«Si è la nostra prima volta insieme. Devo dire di essermi trovato benissimo sul set perché la Valle riesce a comunicare sentimenti positivi. È sempre sorridente ed ha avuto un atteggiamento ottimista nonostante le condizioni in cui abbiamo lavorato».

Claudio Gioè Vite in Fuga vita privata

Ci rivela qualche episodio avvenuto durante il set?

«Innanzitutto la lavorazione della serie è stata dura perché le condizioni atmosferiche non erano facili. Eravamo a 2000 metri di altezza, il freddo era intenso ed io ho addirittura dovuto fare un bagno in un lago alpino con la temperatura scesa a 6 gradi durante la notte».

Come si è trovato a lavorare con Tecla Insolia che interpreta sua figlia?

«Tecla è un’ottima giovane attrice che ha anche altre qualità. Essendo una brava cantante per lei musica e recitazione hanno la stessa valenza positiva. Si pensi che Vite in fuga è stata la sua prima grande esperienza in tv».

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Progetti futuri?

«Sto lavorando alla serie dal titolo Makari tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri. É una fiction che andrà in onda su Rai 1 a primavera. Ma la messa in onda è tutta da confermare. La serie è prodotta dalla Palomar. Io interpreto Saverio Lamanna e le riprese si stanno svolgendo a San Vito Lo Capo. Si concluderanno il 5 dicembre. Sono state 17 settimane di lavorazione per quattro serate televisive. Abbiamo lavorato in condizioni di stretta osservanza dei protocolli anti-covid, indossando sempre le mascherine e togliendole al momento di andare in scena».

Come sta vivendo questo secondo periodo di lockdown parziale dalle regioni?

«Nel primo lockdown ho lavorato molto e sono stato costretto ad abbandonare lo spettacolo che stavo portando in tour, ovvero il Marat/Sade di Peter Weiss, ed eravamo in scena al Teatro Biondo di Palermo. Purtroppo da allora non è stato più possibile mandare in scena lo spettacolo. Fortunatamente adesso abbiamo ripreso a lavorare. Io sono certo però che il teatro non finirà mai. La speranza è che tutti i lavoratori del settore possano continuare, o meglio riprendere i propri ruoli, in perfetta sicurezza».


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Interviste

La zampata su Rai 2, parla l’autore e regista Diego Cugia: primo programma condotto da un cane

Il regista ed autore de La zampata racconta come è nato il programma e parla dei suoi progetti futuri.

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Intervista Diego Cugia La zampata
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Sabato 16 settembre, a partire dalle 17:00, è in onda su Rai 2 e Rai Play La zampata. Il programma è il primo ad essere presentato dal cane Pepito, che nelle otto puntate intervista personaggi dello spettacolo e realizza monologhi. Nel cast della serie ci sono Francesco Pannofino e Ilaria Stagni. La trasmissione è scritta e diretta da Diego Cugia, che in questa intervista presenta il progetto.

Intervista Diego Cugia

Intervista Diego Cugia, come è nato La zampata

Sin dal primo momento, La Zampata ha attirato molta curiosità. Ce ne può parlare meglio?

La Zampata è un format originale scritto da un animale, perché sogno da sempre di avere, al posto delle braccia, le ali di un albatros. È presentato da un cane vero, Pepito, un bastardo senza tetto né legge. Tra un suo monologo e l’altro ci sono video di rockstar famose ma solo con protagonisti animali, e poi una raffica di zampate contro tutti gli esseri umani che devastano l’ambiente, o fanno sporche scommesse clandestine sui cani, o che mettono a rischio migliaia di specie. L’unico animale senza speranza è l’uomo.

Pepito sarà pure una fiction ma il suo dono della parola è un avvertimento a tutti noi: “Volete estinguervi? Affari vostri, ma noi stiamo evolvendo e, presto o tardi, occuperemo uno studio in via Teulada e rivolgeremo un proclama alla nazione”. Voi temete il dominio di IA l’intelligenza artificiale. Ma IA l’intelligenza animale, è da quella che dovremmo guardarci. Sono secoli che li massacriamo. Presto o tardi ce la faranno pagare. Non a caso il sottotitolo del programma è La rivolta degli animali”.

Intervista Diego Cugia La zampata trama

Come è nata l’idea

Come le è venuta in mente l’idea di dar vita a un programma condotto da un cane?

Da questa semplice riflessione: vent’anni fa, quando Jack Folla, il mio detenuto nel braccio della morte, lanciava i suoi monologhi ribelli oltre le sbarre, le parole erano ancora come frecce e qualcuna poteva perfino cogliere il bersaglio. Oggi tutte le parole sono vecchie, mancano i grandi esempi, manca l’azione, tutto sembra devalorizzato e smorto. Sentivo il bisogno di un protagonista puro, un esserino muto fino a ieri, un bastardino che ribattezzasse il mondo. Quando Pepito, parlando con una mucca catalana che sta per partire da Barcellona su una nave arrugginita per essere macellata nel Golfo Persico, in mezzo alla strada, senza un minimo di pietà, chiede all’Europa: “avete approvato una norma che stabilisce che noi animali siamo esseri senzienti, era ora! E poi ci mandate a morire selvaggiamente dove gli occhi degli europei non vedono, e lo fate solo perché gli arabi pagano di più?”.

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Pepito, ne La zampata, ha anche un altro dono, ci fa riflettere sull’ipocrisia, ci informa con notizie inedite o sottaciute, ma ci fa anche sorridere. Pannofino è così comico che poco ci mancava che il cane si mettesse a ridere. Nell’ultima puntata della prima stagione, il mio anchor dog si presenta anche nello studio di una celebre psicanalista junghiana, Chiara Tozzi. Poverino, è orfano, la cagnolina che gli piace non se lo fila perché non ha il pedegree. In più ha mandato in onda tante di quelle scene strazianti sugli animali che pure a lui è venuta un po’ d’ansia. La seduta d’analisi di Pepito è forse la scena che mi è piaciuta di più”.

Intervista Diego Cugia, la carriera in televisione

Diego, quello con La Zampata rappresenta il suo ritorno in televisione. Come mai è rimasto per tanto tempo lontano dal mondo della tv?

Sono andato a letto presto la sera. Non bazzico salotti. Sono scorbutico. Sto bene da solo, nella mia casetta nel bosco, in Umbria con il Pepito originale, un Hovawart un po’ aggressivo. Avrei voluto dare la parte a lui ma poi ci avrebbe azzannati tutti. È dolcissimo, poi all’improvviso ti salta addosso. Dietro ogni angolo di casa mia può nascondersi un thriller”.

E per quanto riguarda la radio, invece?

Due anni fa ho fatto tornare Jack Folla su Radio1, con la mia voce perché Roberto Pedicini è un grande doppiatore e costa, la mia voce costa poco, come un cespo di banane. Però è stato bello. Mi hanno scritto migliaia di aficionados. Poi è arrivato un nuovo direttore. Non mi ha mai neanche ricevuto. Era pure di sinistra, casa mia. Mi verrebbe da dire “parenti serpenti”. Ma sarebbe una cattiveria nei confronti dei serpenti”.

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Intervista Diego Cugia La zampata cast

Intervista Diego Cugia, i progetti futuri

In attesa della messa in onda de La Zampata, quali sono i suoi progetti futuri?

Da un mio libro “Tango alla fine del mondo” (Mondadori) sto trattando i diritti cinematografici con una produzione di Los Angeles. Ma finché non finisce lo sciopero degli sceneggiatori…Però so pazientare. Nei dieci anni che la Rai non mi ha fatto più lavorare ho praticato il Krya Yoga di Yogananda, da solo, nel mio piccolo eremo umbro che però ha un nome planetario: Giove. È stata la disoccupazione più lunga e devastante della mia vita, una situazione orribile, che lo Yoga ha trasformato in oro. Bellissimo. Ringrazio per ogni attimo di meditazione, di silenzio, di gioia, di pace”.

Prima di terminare l’intervista, mi permetta una curiosità. Che fine ha fatto Jack Folla?

Non lo so, è da un po’ che non ci sentiamo. Forse ce l’ha con me, deve aver sbirciato una sera nei miei appunti queste parole: “Proporre a Radio 2 Jack Folla, ma lui adesso è una ragazza di oggi, forse una nipote, la figlia del fratello capitalista che Jack odiava, non so. “Jackie” Folla, come Jackline ma senza un Onassis, magari con un Pepito accanto. Una ragazza sola e ribelle con un cane dalle stesse idee. O magari lei di destra lui di sinistra, o viceversa. Jackie Folla non avrebbe più bisogno di parlare alla radio rinchiusa nel braccio della morte. Alcatraz, per i giovani d’oggi, è dovunque ti giri. Rispetto a loro, merli e canarini in gabbia se la passano meglio. Infatti, fischiettano ancora”.


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Interviste

Maria Corleone, intervista all’attore Christian Burruano: vi racconto chi è Tony Zerilli

L'attore interpreta il personaggio di Tony Zerilli nella serie Maria Corleone.

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Intervista Christian Burruano Maria Corleone
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Mercoledì 13 settembre, alle 21:25 su Canale 5, è in onda la prima puntata della serie Maria Corleone. Prodotta da Taodue con Clemart, ha nel cast Christian Burruano, che in questa intervista ci svela qualcosa di più sul suo personaggio, ovvero Tony Zerilli.

Intervista Christian Burruano Canale 5

Intervista Christian Burruano, di cosa parla la fiction

Ci può dare qualche anticipazione sulla serie?

Maria Corleone ha come regista Mauro Mancini. La protagonista, che ha il volto di Rosa Diletta Rossi, proviene da una famiglia mafiosa di Palermo. Tuttavia, ambisce a diventare stilista e lascia, per questo, il suo ambiente di origine, trasferendosi a Milano. Qui si fidanza con un procuratore interpretato da Alessandro Fella, da cui aspetta un figlio”.

Qualcosa, per Maria Corleone, a un certo punto cambia.

Sì, quando il fratello di Maria è assassinato. Nella protagonista, da questo momento in poi, matura un desiderio di vendetta. Indaga per scoprire i responsabili dell’omicidio, iniziando un percorso molto duro per arrivare al proprio scopo”.

Christian, lei interpreta Tony Zerilli. Ci può dire qualcosa in più su di lui?

Il mio è un personaggio solo apparentemente secondario. In realtà, da lui dipendono molti risvolti della vicenda raccontata. Zerilli è negli Stati Uniti, proviene da una famiglia malavitosa e ha delle relazioni d’affari con la Sicilia. Per tale motivo fa la spola tra l’Italia e New York. Le scene con Tony sono di azione. Al termine della prima stagione, l’antagonismo tra le due famiglie mafiose trasforma il mio personaggio nel cattivo della serie”.

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La passione per la regia

Il ruolo in Maria Corleone non è, per lei, la prima esperienza in una fiction importante.

È vero, in passato ho partecipato anche a Il Capitano Maria con Vanessa Incontrada e a Crossing Line. Inoltre, ho presenziato nel cast di Fiori sopra l’inferno, thriller con protagonista Elena Sofia Ricci. Tuttavia, per l’imminente futuro mi voglio concentrare sull’attività da regista”.

Ha già diretto qualche produzione?

Nel 2019 ho realizzato un cortometraggio sperimentale, nel quale ho lavorato anche come attore. Tuttavia, non è mai stato pubblicato. Ora ne sto scrivendo altri due, che dovrebbero arrivare al cinema. Credo nella creatività e nell’originalità, seppur con la consapevolezza che, oramai, nel mondo dello spettacolo è stato fatto quasi tutto. Perciò, penso che l’originalità vada ricercata nel rimescolamento di tutte le carte”.

Intervista Christian Burruano

Intervista Christian Burruano, il suo parere sul doppiaggio

C’è qualche regista al quale si ispira?

Sono profondamente ammirato dall’estetica di Terrence Malick, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Mi sono più volte chiesto il motivo per cui il suo universo cinematografico non sia mai stato esplorato fino in fondo qui in Italia. La risposta che mi sono dato è che, forse, l’Italia è ancora poco interessata a narrative di questo genere”.

Di recente, nel mondo della recitazione si discute sulla necessità del doppiaggio. Lei che ne pensa?

Personalmente, non amo i doppiaggi. Non sopporto che qualcuno si metta al di sopra della vera voce di un attore. Esiste una relazione tra l’interprete e il pubblico che, con il doppiaggio, viene meno.

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Cosa le riserva il futuro?

Con ogni probabilità lascerò l’Italia. Devo scegliere se recarmi in Inghilterra o negli Stati Uniti”.


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Don’t Forget The Lyrics 2023, intervista a Gabriele Corsi: le novità, speciale in prime time con i vip

Il conduttore, in questa intervista, parla anche dell'impegno con Il contadino cerca moglie.

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Don’t Forget The Lyrics 2023 novità
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Nove, dalle 20:30 di lunedì 11 settembre, propone le nuove puntate di Don’t Forget The Lyrcs 2023. Il conduttore Gabriele Corsi, in questa intervista, racconta le novità dell’edizione.

Don’t Forget The Lyrics 2023 intervista Gabriele Corsi

Don’t Forget The Lyrics 2023, le novità

Che novità ci attendono per l’edizione 2023 di Don’t Forget The Lyrics?

Abbiamo apportato diverse modifiche, a partire dallo studio, che presenta un design moderno. Anche le grafiche e i colori sono cambiati, con l’obiettivo di far vivere allo spettatore un’esperienza coinvolgente ed avvincente”.

Sono previsti dei cambiamenti nel meccanismo di gioco?

Sì. Una delle due categorie di gioco, infatti, presenta un valore nascosto. Ciò aggiunge suspense e sorpresa alla sfida. Anche quest’anno, poi, al fianco dei concorrenti ci sono grandi ospiti di puntata, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza”.

Il punto di forza del format

Quella in partenza l’11 settembre è, per lei, la quarta stagione al timone dello show.

Amo Don’t Forget The Lyrics. C’è un’atmosfera calda, è una sorta di mini varietà. Nella trasmissione è protagonista la musica, nel senso che riscopriamo grandi brani del passato che sembravano dimenticati ma che, in realtà, i giovani cantano ancora oggi. Uno dei singoli più ascoltati, per esempio, è Io vagabondo dei Nomadi”.

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La trasmissione, nella scorsa edizione, ha ottenuto ottimi ascolti. Secondo lei perché Don’t Forget The Lyrics ha successo?

Perché è fresco e c’è leggerezza. Oggi la gente è selettiva ed esperta: quando guardano Don’t Forget The Lyrics percepiscono che noi ci divertiamo davvero. Anche grazie all’affetto degli spettatori siamo arrivati alla quarta stagione, che termina a fine novembre”.

Don’t Forget The Lyrics 2023

Don’t Forget The Lyrics 2023, lo speciale in prima serata con i vip

Dopo il ciclo di puntate inedite in partenza l’11 settembre che succederà?

È previsto uno speciale in prima serata, con concorrenti vip”.

Don’t Forget The Lyrics tornerà dopo le ferie natalizie?

Dipende dal pubblico. Fino ad oggi abbiamo sempre ottenuto ottimi ascolti, per cui è probabile che possa esserci un ritorno”.

 Nel frattempo, ad ottobre è impegnato in un altro show di successo.

È vero, per il terzo anno consecutivo sono al timone de Il contadino cerca moglie. Anche questa, così come Don’t Forget The Lyrics, è una esperienza molto bella. Mi dà la possibilità di andare nelle campagne e tastare con mano la vita reale”.

A proposito di vita reale. Si parla tanto del femminicidio, ma non si riesce a trovare una soluzione. Che ne pensa?

Io rimango sotto choc nel constatare che da inizio anno sono morte già ottanta donne. Dobbiamo assolutamente fare di più. Ci vuole un’educazione più forte e sentita da parte di genitori ed educatori. Anche la televisione deve fare il suo compito, mandando messaggi positivi. Comunque, continuo ad avere fiducia nelle nuove generazioni: spero che, con loro, qualcosa possa finalmente cambiare”.

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