Domenica 18 ottobre, su Rai 1, esordisce Makari 4. Il protagonista della fiction è, ancora una volta, Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioè, che in questa intervista fornisce alcune anticipazioni sulla trama.
Claudio Gioè intervista, le novità di Makari 4
-Quali novità ci saranno nella quarta stagione di Makari?
“La nuova stagione sarà un po’ un ritorno alle origini. Saverio Lamanna mostrerà ancora di più il suo aspetto personale, anche grazie all’inserimento di nuovi personaggi. La principale è Michela (interpretata da Serena Iansiti, ndr), una ex fidanzata di Lamanna, che torna all’improvviso proprio nel periodo in cui Suleima (Ester Pantano) ha deciso di lasciare Makari per la sua carriera. L’arrivo di Michela metterà in crisi il suo amore”.
-Ci saranno altre sorprese per Saverio Lamanna?.
“Al protagonista arriverà un’altra sorpresa inaspettata. Un’altra sua ex ritornerà all’improvviso e gli dirà di avere una figlia adolescente. Saverio si ritroverà, così, nel ruolo di padre, per il quale è però impreparato. In questa stagione, la sceneggiatura punterà sull’immaturità di Saverio, presente fin dall’esordio, lui fugge sempre da sé stesso e non ha mai superato la morte della madre”.
“Nella trama emotività e leggerezza, ma i casi di cronaca colonna portante della fiction”
-La colonna portante di Makari, anche nella quarta stagione, saranno i casi di cronaca.
“Sì, nonostante quest’anno si punti sull’emotività e ci sia molta leggerezza ed allegria, l’aspetto portante sono sempre i casi di cronaca nera. In Makari, comunque, non c’è mai morbosità, ma sempre rispetto umano”.
-Al suo fianco potrà contare sull’insostituibile aiuto di Piccionello (Domenico Centamore).
“Sì, Piccionello è la mia spalla meravigliosa. Sul set ci consideriamo una vera famiglia ed addirittura una foto nostra con le infradito è stata pubblicata sul New York Times, dove il severo critico televisivo ha recensito la fiction in maniera positiva”.
-Tornerà anche Marilù, interpretata da Antonella Attili (ex sarta de Il Paradiso delle Signore)?
“Sarà, ancora una volta, uno dei personaggi positivi che ruoteranno intorno a Saverio Lamanna. Lei ha aperto un ristorante a Makari e, per Saverio, è una dispensatrice di buoni consigli, ma quando è necessario riesce anche a rimproverarlo aspramente”.
Claudio Gioè intervista, il parere sul Ponte sullo Stretto
-Cosa preferisce di più del personaggio di Saverio Lamanna?
“Saverio mi dà la possibilità di sperimentare tante sfaccettature dell’animo umano, mi stimola molto soprattutto nell’aspetto della commedia. Ho fatto pochi personaggi leggeri, perché la commedia è più difficile e complicata, ma con Makari ci sono riuscito in pieno grazie anche a Piccionello”.
-Non teme di essere identificato con il suo personaggio?
“Auguro a chiunque di identificarsi con il personaggio di successo che sta interpretando. Se qualcuno si dà delle arie e fa lo “schifildoso”, dovrebbe cercare un altro lavoro. D’altronde, dopo una gavetta così lunga, con Makari e Lamanna ho suggellato tanti anni di sacrifici e fatica. Ho fatto una vera svolta professionale e ne sono felice, anche se non me l’aspettavo”.
-Makari è ambientato in Sicilia e lei stesso è siciliano. La sua regione è, da qualche tempo, al centro delle cronache per il Ponte sullo Stretto. Lei cosa pensa di questa opera?
“Mi piacerebbe che la mia isola fosse unita all’Europa. Certo, il ponte a campata unica è difficile da realizzare, ma credo nell’ingegno italico. Mi auguro, però, che una volta dati inizio ai lavori, questi vengano portino avanti fino alla fine, senza rendersi conto, magari a metà opera, che il progetto non si può fare”.
-Da Il Commissario Montalbano a Makari, il siciliano è sempre più presente nel mondo della serialità.
“Il dialetto di Camilleri era a parte, più Vigatese, ma comunque è vero, il siciliano sta diventando un dialetto importante, come il romano e napoletano. In Makari, quasi tutti gli attori sono siciliani e la Sicilia continua a fare da sfondo alla trama. La nostra è una delle poche fiction che rimangono nel tempo, attraverso varie stagioni”.