Opinioni
Repliche a viale Mazzini: una rabbia senza fine
Non è solo la presenza delle repliche di Don Matteo, due volte a settimana, ad irritare gli utenti che pagano il canone tutto l’anno.E’ proprio la sistematicità dell’operazione repliche selvagge a destare rabbia. Spesso le aziende televisive non si scomodano neppure a compilare i palinsesti dei periodi natalizi: prendono quelli degli anni passati e li ripropongono pari pari, solo con qualche piccolo aggiustamento.
Così ci è toccato rivedere per la ventiduesima volta Pretty woman su Rai1 con un Richard Gere troppo giovane per essere ancora credibile. Rivedremo fiction Rai andate in onda alcuni anni fa, tra cui Le sorelle Fontana con Anna Valle e Alessandra Mastronardi, programmata per il 28 dicembre. E non mancherà neppure il solito feuilleton sulla principessa Sissy. Solo che questa volta non ci sorbiremo il film degli anni ’50 interpretato da Romy Schneider, ma la fiction dal titolo omonimo, trasmessa da Rai1, di cui è stata protagonista Cristiana Capotondi. L’appuntamento è per il 27 dicembre alle 14,50.
Qualche altro esempio? il 26 dicembre, in prima serata Rai1 non ha trovato di meglio che proporci un’ennesima puntata di Ti lascio una canzone. Sarà il best of di tutta l’edizione andata in onda da settembre in poi. Nel pomeriggio, invece, non potrà mancare il film Heidi e nei giorni seguenti rivedremo un’altra conoscenza delle feste natalizie: Lassie. Il cane della vecchia tv andrà a fare compagnia al “collega” Rex impegnato a fare il commissario.
Una zuccherosa melassa di titoli natalizi con la classica retorica buonista sarà protagonista fino al sei gennaio. Babbo Natale e i valori della bontà saranno rimescolati in tutte le salse. In questo contesto non mancherà all’appello neppure il feuilleton strappalacrime dal titolo Il piccolo Lord.
A questo punto la domanda:se la somma pagata per il canone è comprensiva di tutto l’anno solare, perchè queste repliche infinite in alcuni periodi fissi? Non è dignitoso per l’azienda televisiva pubblica riproporre gli stessi prodotti solo perchè fanno audience e consentono risparmi economici, oltre che risparmi di idee. Insomma con Don Matteo, Pretty woman, Sissy, si va sul sicuro: gli investitori pubblicitari sono tranquilli perchè gli ascolti rimangono sempre su livelli alti. Loro sanno, come i funzionari Rai, che la gente ha bisogno di buoni sentimenti, anche solo per fiction. E ne approfittano.
Opinioni
Sanremo 2023, gli uomini omaggiano la musica italiana: per ora nessuna cantante donna tra gli ospiti
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Il Festival di Sanremo 2023 ha un problema: la mancanza di cantanti donne tra gli ospiti. A pochi giorni dall’inizio della kermesse (previsto il 7 febbraio), nessuna artista femminile è stata annunciata sul palco dell’Ariston.
Sanremo 2023 ospiti cantanti donne, gli intenti di Amadeus
Osservando l’attuale elenco degli ospiti di Sanremo 2023, è lecito porsi una domanda: per il Festival la musica italiana è grande solo grazie agli uomini? D’altronde, nelle scorse settimane, il conduttore e direttore artistico Amadeus aveva rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Non avrò super ospiti italiani quest’anno, se non quelli che hanno compiuto i 70 anni di età. Preferisco celebrare un personaggio storico della musica italiana”.
Concetto sacrosanto, che è stato ulteriormente ribadito di recente, durante una intervista rilasciata a Domenica In: “Voglio omaggiare i grandi della musica italiana che sono con noi. Sono attualissimi, ci hanno regalato canzoni indimenticabili. È la storia della nostra musica, che deve essere applaudita e abbracciata sul palco del Festival”.
Gli artisti attesi per ora sul palco
Al momento, i cantanti italiani annunciati come ospiti a Sanremo 2023 sono i Pooh, Massimo Ranieri, Al Bano, Peppino Di Capri e Gino Paoli. Artisti dal valore indiscusso, che rispettano in pieno l’intento di omaggiare la nostra musica. Pesa (e anche molto) la mancanza delle donne, specie se si considerano le tante interpreti che potrebbero partecipare allo show.
In primis Iva Zanicchi, cioè la cantante che ha collezionato più trionfi nella storia del Festival di Sanremo (ben 3, nel 1967, 1969 e 1974) Ma, ancora, meriterebbe degli omaggi Gigliola Cinquetti, che ha all’attivo due vittorie nella città dei fiori. Inoltre ha permesso all’Italia di aggiudicarsi per la prima volta l’Eurovision Song Contest, trionfando nel ‘64 con Non ho l’età (per amarti).
Impossibile non citare Patty Pravo, per dieci volte tra i Big in gara a Sanremo e che nei decenni ha dato voce a brani entrati nella storia come La bambola, Pazza Idea o Pensiero Stupendo. Insomma: Amadeus, qualora volesse portare a Sanremo 2023 delle cantanti donne come ospiti, avrebbe l’imbarazzo della scelta.
Sanremo 2023 cantanti ospiti donne, l’appello di Iva Zanicchi
La mancanza di cantanti donne come ospiti a Sanremo 2023 è sottolineata anche dalla già citata Iva Zanicchi. L’Aquila di Ligonchio si è rivolta direttamente al conduttore: “Hai invitato Al Bano, Morandi e Ranieri, ma manca una donna. Della mia età sono rimasta solo io… Non c’è vetrina più importante di Sanremo, ovvero l’unica cosa che unisce l’Italia”. La speranza, insomma, è che l’assenza di cantanti donne come ospiti a Sanremo 2023 sia solo una condizione temporanea e che Amadeus possa colmare questo vuoto il prima possibile.
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Top e Flop 2022, ecco come è stata la tv dell’anno che finisce
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Con l’avvicinarsi della fine dell’anno è giunto il momento di stilare i nostri Top e Flop televisivi del 2022.
Top e Flop 2022, gli elementi negativi
Iniziamo dai Flop 2022. In questa categoria è impossibile non citare, in primis, il Grande Fratello Vip. Il reality, in onda da settembre, è condotto ancora una volta da Alfonso Signorini. Nonostante i cambiamenti nel cast (con l’introduzione di Giulia Salemi e l’arrivo come opinionista di Orietta Berti), però, l’edizione è stata macchiata (irrimediabilmente) dall’affaire Marco Bellavia. Senz’altro una brutta pagina di televisione, che il programma ha affrontato in un primo momento con severità (vedesi la squalifica di Ginevra Lamborghini). Peccato, però, che poche settimane dopo ci si è comportati come se niente fosse, con la stessa Lamborghini che ha fatto rientro nella Casa come ospite in nome delle dinamiche.
Altro Flop del 2022 è senz’altro quello de Le Iene. Il programma di Davide Parenti si è da sempre contraddistinto per uno stile giornalistico d’assalto. In questa stagione, però, si è andati troppo oltre, come dimostra ciò che è accaduto con il servizio su Roberto Zaccaria. Quest’ultimo, carnefice in una storia di catfishing che ha portato al suicidio di un 24 enne, è stato inseguito dalle telecamere dello show, con l’inviato alla ricerca di una dichiarazione. In seguito al filmato, Zaccaria si è tolto la vita. La polemica è stata aspra, con lo stesso Pier Silvio Berlusconi che ha rimproverato la trasmissione.
Il rinnovamento di Rai 2
Tra i Flop televisivi del 2022, inoltre, rientra il rinnovamento di Rai 2. La rete, nella prima parte di stagione, ha subito un importante restyling nei propri palinsesti, voluto per risollevare gli ascolti. Tuttavia, molti dei nuovi format si sono mostrati inadatti. Su tutti Vorrei dirti che, Che c’è di nuovo? e Ti sembra normale?. Se a questi si aggiungono i brutti dati Auditel di programmi – garanzie come Il Collegio, allora diventa ancora più palese la crisi in cui versa il canale.
Da dimenticare anche Lingo, trasmissione che ha rappresentato per Caterina Balivo l’esordio in un game show. Un progetto al quale ha creduto fortemente, ma che si è rivelato incapace di lasciare il segno. Assolutamente pessimi sono, poi, gli ascolti, che non forniscono alcun traino utile per il telegiornale.
Infine, tra le pagine non belle offerte dalla tv italiana, c’è l’edizione appena conclusa di Ballando con le stelle. Il riferimento, in questo caso, non è sicuramente legato ai dati Auditel, che anzi hanno brillato. Ma a quale costo? Lo show, quest’anno, si è completamente snaturato, puntando tutto (o quasi) sul trash. tra volgarità di Iva Zanicchi, la squalifica di Enrico Montesano e la guerra intestina tra i giurati. Il tutto a dispetto dell’eleganza che da sempre ha contraddistinto il talent, oltre che il ballo (che fino a prova contraria dovrebbe essere protagonista).
Top e Flop 2022, ottimo il Festival di Sanremo
Passiamo, ora, ai Top 2022. A tal proposito, un posto d’onore lo occupa il Festival di Sanremo. Amadeus è riuscito a realizzare l’ennesima grande edizione, e non solo dal punto di vista degli ascolti. Il successo del Festival è tangibile osservando i nomi dei Big che hanno presenziato in gara e, soprattutto, le loro canzoni. Alcune di queste sono rimaste in classifica per mesi, come Brividi, Ovunque Sarai, Ciao Ciao e Dove si balla. La Rai, poi, è tra i Top del 2022 grazie alle fiction. Anche quest’anno la TV di Stato è riuscita a produrre serie di grande qualità come Mina Settembre 2, La Sposa e Doc – Nelle tue mani 2.
Promosso, poi, il TG1. Lo storico telegiornale, grazie alla direzione di Monica Maggioni, è riuscito nell’impresa di rinnovarsi, mantenendo comunque centrale lo spirito di servizio pubblico. A dimostrazione di ciò vi è l’ottima copertura dei grandi avvenimenti del 2022, come le elezioni politiche e la morte della Regina Elisabetta II. Peccato per la querelle con Fiorello e, soprattutto, per le tensioni con i conduttori delle edizioni serali, che hanno un po’ macchiato un’annata che, altrimenti, avrebbe sfiorato la perfezione.
Top e Flop 2022, Pechino Express
Meritano un posto nei Top 2022 anche Tu Si Que Vales e C’è posta per te. Due trasmissioni completamente differenti tra loro che, però, hanno in comune Maria De Filippi. La conduttrice, per l’ennesimo anno, ha trascinato Mediaset negli ascolti, riportando inoltre i giovani (sempre più orientati sulle piattaforme OTT) sui canali generalisti.
Rientra nei Top, infine, Pechino Express. Il reality, che ha fatto il suo esordio su Sky, ha mantenuto il proprio spirito originario e ha avuto il merito di scoprire l’ottima vocazione da conduttore di Enzo Miccio, chiamato a sostituire l’infortunato Costantino Della Gherardesca. Inoltre, lo show ha il merito di aver riportato alla ribalta del piccolo schermo Victoria Cabello, gran professionista che per troppo tempo è stata colpevolmente dimenticata dalla tv.
Opinioni
Sanremo Giovani, i talenti nati ad Area Sanremo: da Ultimo a Mahmood, è l’unico talent rimasto in Italia?
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Venerdì 16 dicembre, in prima serata su Rai 1, si disputa la finale di Sanremo Giovani 2022. La competizione è condotta da Amadeus, che ricopre anche il ruolo di direttore artistico.
Sanremo Giovani 2022, chi sono i finalisti
A Sanremo Giovani 2022 partecipano dodici finalisti. Tra loro i Colla Zio e Fiat 131, che portano sul palco le hit Asfalto e Pupille. Presenti Will e Shari, interpreti de Le cose più importanti e Sotto voce. Gianmaria canta La città che odi, mentre Sethu esegue Sottoterra.
Nel cast della finale di Sanremo Giovani 2022, poi, ci sono Giuse The Lizia, Mannini e Mida, che presentano rispettivamente Sincera, Mille porte e Malditè. Romeo & Dril portano sul palco Giorno di scuola, mentre Noor interpreta Tua Amelie. Infine la diretta è arricchita da Olly e la sua Anima balla.
Il nuovo regolamento dà più spazio ai giovani
Amadeus, presentando il cast di Big della prossima edizione del Festival di Sanremo, ha annunciato che nel circuito della gara principale accedono ben sei partecipanti di Sanremo Giovani 2022. Numero raddoppiato rispetto allo scorso anno. Il conduttore e la Rai, con questa scelta, hanno dimostrato di credere molto in quelle che, fino a qualche anno fa, erano chiamate Nuove Proposte.
La decisione di dare maggior spazio sull’Ariston ai vincitori di Sanremo Giovani 2022, seppur coraggiosa, è il frutto degli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni. Limitandosi agli ultimi tempi (senza tornare, dunque, ai casi di Giorgia, Laura Pausini ed Eros Ramazzotti degli anni ‘90 ), da Area Sanremo sono stati lanciati alcuni dei cantanti oggi più amati e ascoltati nel nostro paese. Lo scorso anno il successo è arrivato per Tananai, poi protagonista dell’estate grazie ai singoli La dolce vita e Abissale.
È Sanremo Giovani l’unico vero talent rimasto in Italia?
Ma Tananai non è che l’ultimo esempio di artisti la cui carriera ha svoltato grazie a Sanremo Giovani. Nel 2019 sono stati lanciati tra i cantanti Leo Gassman (tra i Big del Festival 2023) e gli Eugenio in Via di Gioia. Nell’edizione del 2018 è toccato a Mahmood, capace successivamente di trionfare due volte nel circuito dei Campioni (con Soldi e Brividi). Nel 2017, invece, ha ottenuto la notorietà Ultimo, in estate protagonista di un Tour negli stadi con centinaia di migliaia di spettatori. Tornando più indietro nel tempo spiccano altri nomi celebri, ad esempio Rocco Hunt (2014), Francesco Gabbani (2016) e Raphael Gualazzi (2011).
Alla luce di questo, una riflessione è più che lecita. Sanremo Giovani, infatti, è oramai il principale (se non l’unico) talent rimasto in Italia capace di lanciare artisti nel mondo discografico. Il genere, nel nostro paese, è decisamente affollato. Il primo fu Amici di Maria De Filippi, seguito negli anni da molti altri (su tutti X Factor).
Al di là di qualche eccezione (come Emma Marrone, Alessandra Amoroso e Marco Mengoni), nel passato più recente i concorrenti provenienti da tali programmi hanno sempre avuto bisogno del palco di Sanremo per ottenere la consacrazione popolare (e discografica). Tanti hanno seguito questo percorso negli ultimi anni (come Elodie e i Maneskin) e tale fenomeno si ripropone con forza anche il prossimo anno, con la presenza dell’ex Amici LDA tra i Big e dell’ex X Factor Gianmaria a Sanremo Giovani 2022. Ben venga, dunque, il maggior spazio dato ai giovani.
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