Si è conclusa la XV edizione di Colorado, andata in onda su Italia 1. Non facciamoci ingannare da una apparente sensazione: sembra infatti che il programma sia cresciuto: si sono arricchite le scenografie, sono migliorati i balletti, ora più corali, che coinvolgono ballerini e comici, e persino i conduttori sono stati scelti tra attori professionisti. L’intenzione di assomigliare a Zelig è stata dunque sempre più evidente, ma Colorado non riesce ad eguagliare la trasmissione di Canale 5.
Questa sera, venerdì 23 maggio in prima serata su Italia Uno, va in onda l’ultimo appuntamento della 15^ edizione di “Colorado”. Al fianco dei due ‘padroni di casa’ Diego Abatantuono e Chiara Francini, torna Paolo Ruffini.
Continua su Italia 1 in prime time, l’appuntamento con Colorado. Siamo alla nona puntata
Paolo Ruffini è tornato a Colorado. Il conduttore storico è intervenuto nella puntata di ieri, 25 aprile, a dare man forte al cast e all’ideatore dello show comico di Italia 1: Diego Abatantuono. La venuta del giovane Ruffini appariva visibilmente come una sorta di “arrivano i nostri”. Il fine era di rivitalizzare una formula che, sebbene sia gradita al pubblico giovane, quest’anno sembra scadere qualitativamente, sempre di più.
Si inizia con una scenografia molto più pretenziosa rispetto al passato: l’obiettivo, evidente, è di rilanciare Colorado soprattutto adesso che è tornato l’ideatore storico Diego Abatantuono. La prima puntata dello show è andata in onda su Italia 1 venerdì 21 marzo. Entra subito in scena Chiara Francini, promossa in prima serata.
La rivoluzione di Colorado si concretizza ne ritorno di Diego Abatantuono. La nuova edizione dello show, in onda da questa sera su Italia 1, è all’insegna di un personaggio che ha segnato la storia del programma. Accanto a Diego Abatantuono ci sarà l’attrice di cinema, teatro e tv Chiara Francini.
Una vicenda di cronaca simile alle tante raccontate quasi quotidianamente dai notiziari televisivi. Una storia drammatica di ordinaria criminalità organizzata che colpisce al cuore le aziende in crisi, annienta le capacità decisionali degli imprenditori e li spinge a gesti inconsulti.