Il tempo scandito dall’orologio al polso di Raz Degan, la telecamera che inquadra la coppia ruotandole intorno: ogni fotogramma della campagna Breil è percorso dalla passione.
Raz Degan sfoggia l’espressione magnetica che lo aveva reso celebre negli anni ’90, per poi sentenziare “non toccate i miei gioielli”.
Il riferimento è duplice: sia i gioielli indossati dalla compagna, via via mostrati in primo piano, che la donna stessa. Un messaggio che, per coincidenza, si inserisce in un momento in cui si discute di violenza di genere: in quest’ottica, l’abbraccio acquisisce una valenza ulteriormente protettiva, in una dinamica di complementarietà piuttosto che di opposizione.
L’occhiata decisa a favore di telecamera vuole essere un avvertimento: a pronunciarlo, l’uomo che in tv ha fatto vedere il suo lato tenero ma anche quello più spigoloso.
Come dimenticare infatti la tenerezza con l’ex Paola Barale, sbarcata sull’Isola per lui, e allo stesso tempo l’insofferenza per gli atteggiamenti frivoli dei compagni di reality. Un temperamento che l’ha portato a vincere il reality di Canale 5, facendo vedere al pubblico un carattere tanto spigoloso quanto sentimentale.
Dopo essere stato ospite nei salotti televisivi, dove ha messo ancora più in luce il suo lato spirituale, Degan adesso è conosciuto dal pubblico anche per il carattere. Non è più solo il modello che diceva che erano fatti suoi.
E visto che quello spot, anno 1996, aveva lanciato uno slogan divenuto tormentone, anche questo potrebbe inseguire lo stesso obiettivo: dai fatti suoi, ai gioielli.
Il sinuoso abbraccio della coppia, o meglio la rappresentazione dell’abbraccio, prende le sembianze di una danza: non è un caso, dato che la regia dello spot è di Luca Tomassini. Il celebre direttore creativo che cura le scenografie di talent come Amici e X Factor , porta qui la sua visione artistica: ad eccezione della fotografi curata, le immagini effettivamente potrebbero essere quelle di un’esibizione live.
Lo spot è stato lanciato in concomitanza con l’uscita del film documentario The Last Shaman, di cui Raz Degan è regista.