Era l’evento televisivo atteso da giorni, rilanciato da promo non autorizzati che hanno coinvolto i suoi numerosi fan, vip e non. Finalmente ieri sera abbiamo visto In questa notte fantastica, il film concerto di Jovanotti su RaiUno.
Si parte con un fruscio che conosciamo dal lontano 1970; dopo i primi due secondi di incredulità, partono gli Oliver Onions. Si, avevamo capito bene, è lei: la sigla di Lo chiamavano Trinità.
Inizia in questo modo la serata con Lorenzo Cherubini: lui in sella a una moto su una strada di campagna mentre in sottofondo scorre quell’indimenticato verso: «he’s the guy, who’s the talk of the town». Ed è proprio lui il «ragazzo» di cui si parla, almeno nei social network, che sono invasi dai commenti: su Twitter #IQNF è subito trending topic, e la cosa non sorprende visto che gli utenti avevano già iniziato a utilizzare l’hashtag il giorno prima.
Poi il palco: si inizia con Ciao Mamma. Le immagini sono quelle del concerto di San Siro, un posto che, ammette il cantante davanti alla telecamera, fa paura solo a pronunciarne il nome. Le riprese dello spettacolo si alternano con alcuni momenti privati, non molti per la verità, nei camerini o dietro le quinte. La conferenza stampa e l’attesa prima dell’inizio, la prova costume, gli scherzi con Fiorello, San Siro vuoto di giorno e lo spazio sotto il palco dove lavorano i tecnici.
Il tour Lorenzo negli stadi è la cosa più grande che io abbia mai fatto, dichiara l’artista ai giornalisti in conferenza stampa: è pensato appositamente per gli stadi perché sarebbe stato un errore «gonfiare una cosa da palazzetto».
Il resto è un mix di energia, testi vecchi e più recenti, una scaletta con i successi di 20 anni di carriera: Serenata rap, Mi fido di te, Penso positivo, A te, Il più grande spettacolo dopo il big bang, Un raggio di sole, Piove, Le tasche piene di sassi, Safari.
Passano gli anni, il cantante si è evoluto da Jovanotti a Lorenzo Cherubini, ma il completo color oro e il papillon leopardato su camicia bianca e giacca nera stanno lì a ricordare che il tocco del ragazzo che si scatena al ritmo de L’ombelico del mondo, è sempre lì.
Mentre su RaiTre Riccardo Iacona ci mostra dolorose storie italiane di povertà nella prima puntata di Presa diretta, su RaiUno si canta Sono un ragazzo fortunato: una nota di positività rara da trovare in questo tempo malato.
Tutto molto bello, per chi ama la musica, e il rumore, di Jovanotti. C’è solo un piccolo, trascurabile problema: In una notte fantastica sembra uno di quei dvd con contenuti inediti che i fan comprano nei negozi di dischi. Non un prodotto confezionato per una prima serata televisiva, quanto piuttosto un prodotto pensato per gli irriducibili, ovvero per un pubblico ben definito che non è quello di una prima serata Rai.
In definitiva, il retrogusto finale è stato proprio questo, come se il servizio pubblico avesse comprato un dvd già confezionato per la vendita e l’avesse trasmesso sulla prima rete. Ci perdoneranno gli entusiasti di Cherubini, ma si poteva fare meglio
E’ finalmente ripartita la macchina televisiva. Tra gli altri programmi, ieri, è tornato Detto Fatto, l’appuntamento del pomeriggio condotto da Caterina Balivo su RaiDue.
È LUNEDÌ 2 SETTEMBRE, l’estate sta finendo e Rai1 in prima serata propone il re della top ten di questi mesi sotto l’ombrellone: lo speciale su Jovanotti “In questa notte fantastica”.
E’ davvero inquietante e sorprendente: la fiction made in Italy ha trovato un nuovo filone portatore di grandi ascolti. E’ quello della criminalità che abbraccia ogn ramificazione: mafia, camorra, ‘ndrangheta. La delinquenza organizzata spadroneggia dalla Rai a Mediaset e ha colpito anche la tv satellitare. I titoli di serie e miniserie che stanno per invadere il piccolo schermo a colpi di violenza, morte, sparatorie, stragi, sono tanti e significativi di una tendenza che tira e porta ascolti.
Questo fine settimana è all’insegna di Roberto Giacobbo che, non pago di aver tenuto banco tutta l’estate, su Rai2, riempie questo week end televisivo con addirittura quattro sue trasmissiioni. Oltre il nuovo programma Legend che va in onda questa sera, le giornate di sabato e di domenica sono caratterizzate da una serie di “derivati” del suo programma principe Voyager, spedito in ferie fino alla ripresa autunnale.
Una vita tra passerelle, cinema e televisione, e ora madrina della 70esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia: è Eva Riccobono, impegnata in questi giorni nella kermesse cinematografica. Di lei parlano tutti i media e le sue foto sul web sono cliccatissime. Ma chi è questa statuaria bellezza dai tratti nordici, ma meridionale, rappresentante della moda e della bellezza made in Italy nel mondo?
Se c’è un personaggio che oggi si rimpiange della bella tv di una volta è Jocelyn. Perché mai un regista come Michele Guardì è sopravvissuto e continua a sopravvivere all’usura del tempo catodico, mentre un genio poliedrico come Jocelyn non viene valorizzato? Attualmente è impiegato soltanto come regista di “Reazione a catena”, il gioco a premi condotto da Pino Insegno su Rai1. Ricordiamo la chicca da lui ideata proprio una ventina d’anni fa, Il Grande Gioco dell’Oca, dove c’era un assoluto coinvolgimento circa la visione di quel programma ed il tutto era sintetizzato in una parola che oggi ha perduto il proprio senso più autentico: intrattenimento.
Le trasmissioni di Jocelyn avevano lo stesso sapore del gioco da tavolo fra amici e forse proprio lui è stato uno dei primi a saper allestire dei meccanismi ludici ben strutturati ed alquanto originali. Così, venerdì 11 giugno, in prima serata, in diretta su Raidue, con la conduzione di Gigi Sabani, Simona Tagli e Jo Squillo, prendeva il via Il grande gioco dell’oca, questa divertente trasmissione alla sua prima edizione, ideata e diretta per l’appunto su Jocelyn, da lui stesso firmata con Amato Pennasilico, Pietro Gorini, Nicola De Feo. Sottotitolo Stasera mi butto 1993. In questo caso i protagonisti, però, non erano giovani comici ed imitatori, ma quattro concorrenti pronti a sfidarsi in una gara ispirata al classico gioco da tavolo.
Lo studio rappresentava una sorta di Disney in miniatura, con una scenografia che riproduceva un enorme tabellone composto da 63 caselle che si snodavano per circa 2 chilometri negli studi di Cinecittà. A turno, lanciando dei dadi virtuali azionati con un telecomando puntato verso una telecamera, i concorrenti avanzavano dal numero di caselle pari alla somma ottenuta. Ogni punto aumentava il montepremi del concorrente di 100.000 lire (ancora c’erano le lire, beate lire). Se si raggiungevano le speciali caselle Oca il punteggio veniva raddoppiato.
Ad un certo numero di caselle del tabellone era associata una prova da affrontare od una penitenza da subire. Si trattava di prove spettacolari, alcune volte realizzate appositamente per la diretta, in altre fisse in ogni puntata. Nella casella associata alla Lotta nel fango, il concorrente doveva entrare in una vasca piena di fango e scontrarsi con due lottatrici. Nel Tunnel dei serpenti bisognava attraversare un cunicolo con tanti rettili, con il compito di recuperare tra tutte le chiavi nascoste quella che avrebbe aperto l’uscita del tunnel. Nella Prigione, al contrario, il concorrente doveva recuperare la chiave legata al corpo della muscolosa guardiana Simona Pini. Tra le caselle che più incutevano paura e terrore c’era quella de Il Barbiere di Siviglia, nella quale il malcapitato concorrente doveva sedersi su una sedia da barbiere e rispondere a tre domande. Se sbagliava le risposte, il barbiere tagliava o rasava a zero i capelli del povero concorrente. Nella sfortunata casella del Gambero, ahimè, con una carrucola si ritornava al punto di partenza. Il concorrente che si rifiutava di affrontare prove o penitenze previste, perdeva tutto il denaro vinto fino ad allora. A fine puntata chi raggiungeva l’ultima casella per primo, diventava il vincitore e si aggiudicava l’intero montepremi.
La prima edizione de Il Grande Gioco dell’Oca andò in onda fino al 3 ottobre 1993, dopo 17 puntate ed ottenne un ottimo successo specialmente tra il pubblico dei più giovani.
Nel 1994 venne realizzata una seconda edizione del programma che iniziò domenica 10 aprile (ma dopo la prima puntata ritornò alla collocazione classica del venerdì sempre in prima serata su Raidue), alla cui guida venne riconfermato Gigi Sabani, affiancato questa volta da una giovanissima Alessia Marcuzzi, Paola Saluzzi e dal piccolo Adriano Pantaleo, reduce dal successo della fiction Amico mio, andata in onda nel 1993 ed ambientata in un ospedale pediatrico con protagonista Massimo Dapporto, nel ruolo del Prof. Paolo Magri. Con nuove prove e momenti di spettacolo, Il Grande Gioco dell’Oca continuò ad avere grossi ascolti ed un buono share, ma all’improvviso dopo 25 puntate, per via di alcune denunce mosse da diverse associazioni ambientaliste che contestavano maltrattamenti di animali durante le prove, il programma il 25 settembre 1994 chiuse definitivamente ed anticipatamente la sua avventura televisiva.
Anche quest’ultima settimana d’agosto comincia con “Il Commissario Montalbano”. Questa sera LUNEDÌ 26 AGOSTO su Rai1 va in onda l’episodio “Giro di boa”.
Se avete amato la prima edizione di Pechino Express, sappiate che le coppie della seconda edizione ambiscono a superare in notorietà i colleghi che li hanno preceduti: stavolta però l’obiettivo sarà Bangkok, capitale della Thailandia.
Quinta colonna, con la conduzione di Paolo Del Debbio, riprende il suo posto nel palinsesto di Retequattro. Ancora una volta sono due le versioni previste, quella tradizionale, in prima serata, fissata per il prossimo 9 settembre e quella giornaliera. dal titolo Quinta colonna, il quotidiano, in onda dal lunedì al venerdì che, invece, torna il 26 agosto.