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Iniziamo da Kijiji: il noto sito di annunci viene pubblicizzato attraverso uno spot realizzato come un minimusical. Sulle note di Sarà perché ti amo dei Ricchi e poveri, i protagonisti cantano un testo modificato ad hoc per le esigenze del messaggio promozionale.
Si parte con una coppia matura in possesso di un televisore in più, si prosegue con una giovane mamma in attesa che non può più salire sulla moto del compagno e, ancora, con un’altra coppia che ha bisogno di un frigorifero più grande. Mano a mano subentrano in scena nuovi personaggi, compreso un trio di “coriste” con asciugamano in testa dal parrucchiere.
Il sito del gruppo eBay, in cui si incontrano venditori e acquirenti, sceglie una soluzione già adottata da molte altre aziende: la canzone famosa riadattata. Nessuna trovata originale dunque, ma una soluzione che consente di essere subito ricordati dal pubblico, proprio a causa del successo del brano.
Nel complesso, lo spot può risultare anche divertente alla prima visione, ma alla lunga rischia di diventare fastidioso. Con i suoi colori e la musica orecchiabile però, potrebbe piacere ai più piccoli che, di fatto, non rappresentano certo il suo target di riferimento.
Passiamo ora allo spot della Lancia Y. Donne e motori costituiscono un connubio utilizzato da sempre quando bisogna reclamizzare un’auto, basti pensare alle formose presenze femminili che allietano le varie esposizioni automobilistiche.
In piedi su un cornicione, in attesa dalla propria finestra, le statuarie donne dello spot aspettano di vedere l’auto al suo passaggio per poterla inseguire. Quasi fossero delle super eroine, si preparano prima dell’ultima, epica, battaglia: davanti allo specchio, l’immagine è quella di un viso truccato con dei segni da guerriere. L’abbigliamento è succinto senza essere volgare, i vestiti eleganti. E proprio come delle super eroine, le quattro protagoniste spuntano dai tombini della città, si lanciano scalze dietro al veicolo mentre in sottofondo scorrono le note di un intenso brano intitolato My Love.
Per esaltare lo “stile unico” del prodotto la strategia adottata è stata la personificazione dell’auto, inseguita alla stregua di un amante perduto, il “mio amore” di cui parla la canzone. Nell’inquadratura finale la Lancia Y è circondata dalle donne che la attorniano, ora davvero divenute cornice dell’auto. In definitiva, a dispetto della fotografia patinata e della colonna sonora, siamo di nuovo davanti a uno dei soliti cliché.